Cos’è l’Ayurveda2018-10-25T17:00:18+02:00

La parola Ayurveda è composta da due termini sanscriti: “ayus” che significa “vita” o “longevità” e “veda” che significa “conoscenza” o “consapevolezza”: possiamo dunque tradurre l’unione di questi due termini come ” La consapevolezza della longevità”.

Caraka Samhita (o “Compendio di Caraka”), un trattato la cui datazione è ancora incerta, è il testo di riferimento della Medicina Ayurvedica. E’ da pochi anni disponibile anche in italiano il primo Libro (Sutrasthana) di questa preziosa opera, grazie alla traduzione del medico specialista in igiene e medicina preventiva, il Dottor Ernesto Iannaccone.

Nel Charaka Samhita, troviamo la seguente definizione:

  • “Si definisce Ayurveda la scienza che descrive gli stati della vita vantaggiosi e quelli sfavorevoli, insieme a ciò che è buono e ciò che è nocivo per la vita, che tratta della lunghezza della vita e della vita stessa.”
    (Charaka Samhita I, 41)

Secondo l’Ayurveda, il fatto che una persona non sia ammalata, non basta per definirla sana (svastha): il concetto di buona salute comprende anche il prefetto funzionamento dei sensi, la felicità mentale e uno stato di elevazione spirituale. La persona è sana quando c’è un buon equilibrio di tutti questi fattori.

La visione di equilibrio espressa dall’Ayurveda comporta quindi non solo il perfetto funzionamento dei vari sistemi ed organi, della psiche e dello spirito, ma anche un rapporto di felice convivenza con tutte le creature, con i familiari, con gli amici, con il lavoro, con il clima e la cultura in cui viviamo, con i propri ideali.

Ma come è nata e come si è sviluppata la visione filosofica prima, e il sistema medico poi, dell’ Ayurveda ?

Nelle pagine di questa sezione vi accompagneremo in un viaggio logico, quanto speriamo affascinante, volto a raccontare le origini e spiegare le basi teoriche affinché possiate far vostri gli strumenti filosofici e pratici per portare l’Ayurveda nella vostra quotidianità: partiamo!

rishi, antichi saggi dediti alla meditazione che vivevano alle pendici dell’ Himalaya, , osservarono che inizialmente il mondo si manifestava come uno spazio senza movimento nel quale era possibile cogliere solo una sottile vibrazione del suono cosmico Om (Aum). Questo elemento primordiale cominciò poi a muoversi e con il movimento si produsse frizione: quest’ultima generò calore e luce, dunque il fuoco. Con il calore alcuni elementi si dissolsero e si trasformarono in sostanza liquida ( acqua), mentre altri si condensarono e solidificarono formando le molecole della terra. Osservarono che i cinque elementi ( spazio, aria, fuoco, acqua e terra) si ritrovavano puntualmente come costituenti di base, i mattoni di ogni cosa, di ogni essere vivente, e quindi anche dell’uomo.

Ma da cosa sono governati questi elementi? Come funzionano, come interagiscono tra di loro e perché, se la natura regola tutto perfettamente, nell’uomo invece si creano gli squilibri e malattie? Per comprendere questo dobbiamo fare un breve accenno ad un ancor più ampio pensiero elaborato dai maestri :il concetto di Samkhya. Secondo questi sistema filosofico, alla base della creazione si trovano due principi fondamentali: Purusha,la coscienza primordiale, e Prakriti, la materia primordiale o costituzione primordiale di ogni cosa. Dall’unione iniziale di queste due grandi forze nasce Mahat, l’intelligenza cosmica: Mahat esiste nell’essere umano sotto forma di intelligenza individuale e come tale è chiamata Buddhi.

Buddhi o intelletto, è la capacità di discernere il reale dall’irreale, ed è caratterizzata da tre qualità (i guna):
Sattva – purezza
Rajas – energia, dinamicità
Tamas – inerzia

L’ interazione dei tre guna, la predominanza dell’uno rispetto agli altri, caratterizzano la mente e la materia e definiscono la costituzione e la condizione di equilibrio di ogni essere vivente.

Secondo l’Ayurveda lo sviluppo della Buddhi è la via per acquisire (o riappropriarsi ) la consapevolezza di come funzionano la mente e il corpo ed essere in grado di usarli correttamente e vivere in salute in senso ampio; al contrario, il cattivo funzionamento della Buddhi è da considerarsi la causa principale delle malattie. In questo contesto il malfunzionamento viene identificato nel termine sanscrito Pragya aparada, ovverro errore dell’intelletto, causato dall’influenza dell’ego che porta a giudizi e valori sbagliati, false convinzioni. L’armonizzazione dell’intelligenza individuale, Buddhi, con l’intelligenza cosmica, Mahat, è la via maestra e la base della conoscenza vedica. Se questi concetti ci sembrano troppo astratti, proviamo a pensare a quanto tendiamo ad identificarci con aspetti limitati di noi stessi (il corpo, la personalità, il lavoro, la famiglia, i possedimenti materiali) e a quanto questa identificazione ci porti a dimenticare le potenzialità illimitate delle quali la nostra vera natura ci ha dotati .Non è quasi mai una scelta deliberata delle persone, ma è un comportamento indotto da componenti culturali e modelli educativi che ci “impoveriscono” invece di essere funzionali alla nostra crescita.

Pensiamo ora ai bambini nei primi mesi di vita: esprimono naturalmente la gioia e la felicità di vivere anche per piccole cose e avvenimenti, cose che per un adulto sono diventate insignificanti o di routine. E’ per questo che i saggi di ogni tempo hanno sempre sostenuto che bisogna imparare dai bambini e che alla fine del percorso di crescita spirituale si ritorna ad essere bambini. In fondo questo è il cosiddetto “errore dell’intelletto” che si manifesta con errori nelle scelte di comportamento e nella dieta, nell’atteggiamento mentale e spirituale: ci si allontana così dal naturale equilibrio lasciando spazio allo squilibrio e al malessere, sia esso fisico o mentale, poco importa poichè proprio dal concetto di indissolubilità di corpo,mente e spirito siamo partiti.

A questo punto del nostro discorso, per comprendere concretamente come approcciare uno stile di vita ayurvedico, occorre entrare nello specifico dei concetti fondamentali non solo della filosofia, ma anche della fisiologia, della fisiopatologie, dell’anatomia e della medicina ayurvedica.

Per continuare con noi questo viaggio, vi proponiamo di entrare nelle sezioni elencate nella parte destra della pagina e immergervi senza indugio in questo mare di informazioni: scoprirete di pagina in pagina che tutto quello che vi racconteremo è già parte del vostro sapere e della vostra vita, si tratta semplicemente di riconoscerlo e riscoprirlo, buon viaggio!

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